Una mia riflessione sull’inizio dell’anno scolastico 2024-2025 e sullo Ius Scholae

La mia lettera alle studenti e agli studenti Emiliano-Romagnoli, più una riflessione su Ius scholae, con i numeri della regione e della provincia di Rimini.

L’anno che sta per iniziare sia finalmente quello buono per l’attuazione dello Ius scholae. Un diritto che riguarda 99 mila studenti della Regione, di cui quasi 6 mila a Rimini”.

 

Questa mattina ho avuto il piacere e l’onore di  inviare, a nome della Regione Emilia-Romagna, la mia lettera di saluti e augurio (che allego) per le studenti e gli studenti che stanno per iniziare un nuovo anno scolastico. Un abbraccio simbolico in un momento così importante per tante famiglie del nostro territorio. Lunedì 16 settembre avrò poi, sempre a nome della Regione Emilia-Romagna, la soddisfazione di portare un saluto nel corso della prima campanella al Liceo linguistico ed economico sociale nel centro studi di Viserba (in cui avrò il piacere di conoscere la nuova dirigente scolastica, Roberta Fantianto)sempre a Rimini, al Liceo scientifico “Einstein” in cui ho compiuto i miei studi superiori. Sarà l’occasione per salutare e  ringraziare di persona le docenti e i docenti che, con professionalità, sacrificio e dedizione portano avanti una dei lavori più difficili e fondamentali per la nostra comunità. Una professione che, come ci ha ricordato Elly Shlein, andrebbe valorizzata, a partire dall’adeguamento di stipendi che, ad oggi, sono invece tra i più penalizzati in Europa.

Visto il particolare momento storico, e dati alla mano, voglio però cogliere questa data simbolica anche per una riflessione politica su un tema fondamentale così al centro del dibattito sui media nazionali e locali, lo Ius scholae. Purtroppo il dubbio che l’apertura di una parte della maggioranza al Governo si rilevasse alla prova dei fatti sono un dibattito agostano, lo abbiamo avuto nel corso  delle votazioni all’emendamento proposto dal PD all’interno del ddl Sicurezza, in cui si proponeva che al completamento di un ciclo scolastico di 5 anni si potesse richiedere la cittadinanza italiana per le studenti e gli studenti con cittadinanza non italiana. Proposta respinta, senza troppe spiegazioni o alternative, come a dire, “abbiamo scherzato”, spegnendo una promessa di speranza, una risposta concreta alle ragazze e ai ragazzi, alle loro famiglie e al loro giusto desiderio di appartenere ed essere riconosciuti per quello che in realtà già sono, italiani a tutti gli effetti.

Una scelta, quella del Governo, che lontana da proporre alternative concrete, rischia di lasciare in un vicolo cieco lo Ius scholae. Eppure i numeri messi nero su bianco proprio dal Ministero dell’Istruzione evidenziano l’urgenza di questa misura.

 

I numeri di Rimini e dell’Emilia-Romagna

A Rimini gli alunni con cittadinanza non italiana sono, secondo gli ultimi dati resi disponibili dal Ministero dell’Istruzione, 5.982, pari al 14,5% del totale. Situazione disomogenea con gli estremi della via Emilia che si segnalano anche come estremi numerici, se Rimini è la provincia dell’Emilia-Romagna dove minore è l’incidenza percentuale di alunne e alunni con cittadinanza non italiana (14,5%), Piacenza è quella con il dato percentuale superiore, addirittura sopra il 24%.

 

Infanzia primaria I grado II grado Totale
Rimini – provincia 542 2.187 1.217 2.036 5.982
15,8% 16,7% 13,0% 13,1% 14,5%

 

Infanzia primaria I graado II grado Totale
Emilia-Romagna 12.868 39.573 21.196 25.657 99.294
27,6% 22,8% 18% 12,6% 18,4%

 

Fonte Dati: selezione da Anagrafe Nazionale Alunni, maggio 2023. Esclusa Istruzione degli Adulti. Sito Ministero Istruzione

 

I dati più recenti sul numero di alunni e studenti con cittadinanza non italiana frequentanti le scuole statali dell’Emilia-Romagna si riferiscono all’anno scolastico 2022/2023 (Dati: Anagrafe Nazionale Alunni, aggiornata a maggio 2023 per l’a.s. 2022/2023). Numeri che evidenziano la presenza costante, da diversi anni scolastici, di alunne e alunni con cittadinanza non italiana in tutti gli ordini e gradi scolastici, a conferma ulteriore della loro consolidata presenza in Emilia-Romagna.

Gli alunni con cittadinanza non italiana, provenienti da contesti migratori, le nuove generazioni di giovani di origine straniera nati in Italia, gli alunni con vissuti migratori personali o familiari e i minori stranieri non accompagnati rappresentano vissuti complessi, diversificati e spesso difficili, accomunati dal bisogno di un’effettiva integrazione scolastica e sociale.

La speranza, ora, è che si sviluppino i presupposti per un nuovo percorso in Parlamento, e che l’anno scolastico alle porte sia ricordato come l’inizio di una nuova speranza di inclusione e diritti per una parte così importante di nostri concittadini emiliano-romagnoli e riminesi.

 

 

Con Michele de Pascale nella sua visita riminese in aziende e al Meeting

Visita riminese per il sindaco di Ravenna e candidato a presidente della regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, il quale, accompagnato dalla presidente dell’assemblea legislativa Emma Petitti e dal sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, ha fatto visita a tre aziende, leader nei loro settori.

Primo appuntamento al Gruppo Maggioli a Santarcangelo di Romagna, azienda leader nell’editoria, nella formazione, nella consulenza e nel supporto operativo a enti locali, pubbliche amministrazioni, aziende private e liberi professionisti. Alla presenza anche del sindaco Filippo Sacchetti e di Alice Parma, de Pascale ha incontrato Manlio e Paolo Maggioli e ha visitato lo stabilimento, apprezzandone molto anche la modalità innovativa relativa a metodi di organizzazione del personale.

In seguito, la visita a Bluenext di Rimini e l’incontro col titolare Bonfiglio Mariotti, occasione utile per un confronto rispetto al settore in cui opera l’azienda riminese, specializzata in gestionali software per le imprese.

La breve pausa ha rappresentato l’occasione per assaggiare le specialità della Lella al Mare e anche per un incontro con Stefano Mazzotti alla Community 27, emblema dell’apertura riminese e del saper accogliere tutti con sentimenti di uguaglianza, solidarietà, rispetto e tolleranza, caratteristica che riguarda non solo gli ospiti ma anche le ragazze e i ragazzi che vi lavorano.

Infine, al 𝑻𝒆𝒄𝒉𝒏𝒐𝒍𝒐𝒈𝒚 𝑪𝒆𝒏𝒕𝒆𝒓 di Scm a Rimini, recentemente ampliato e ammodernato. E’ stata l’occasione per un confronto con il manager Giovanni Gemmani rispetto alle prospettive dell’impresa (leader mondiale nelle tecnologie per la lavorazione di una vasta gamma di materiali) nell’attuale contesto economico.

Il territorio riminese è un’eccellenza non solo nel settore turistico, dove esprime una leadership storica e riconosciutadichiara Michele de Pascalema anche in quello dei servizi. Tutte le realtà che ho visitato venerdì (Gruppo Maggioli, Bluenext e Scm), sono aziende leader nei propri settori di appartenenza e con loro ho avuto modo di confrontarmi a fondo anche sulle prospettive future che riguardano la nostra regione nei rapporti con le nostre imprese. La vocazione nel settore digitale si è sviluppata enormemente e noi nei prossimi anni avremo bisogno di una riforma strutturale delle politiche di formazione legate alle nuove frontiere delle competenze digitali; in questo senso è nostra intenzione aumentare gli investimenti in conoscenza fin dalla scuola dell’obbligo, orientandoli anche nel potenziamento dell’offerta formativa delle scuole superiori, degli istituti professionali, degli ITS e dell’università. Fare buona impresa significa anche avere una buona qualità del lavoro”.

Alla fine incontro al Meeting con il Commissario Europeo Paolo Gentiloni

Risorse dalla regione per la manutenzione della rete escursionistica

La tutela delle aree protette e delle comunità montane al centro dell’impegno dell’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna e della Regione Emilia-Romagna con il programma regionale per la manutenzione della rete escursionistica che vede finanziato anche un intervento a Montescudo-Montecolombo.
Dal diradamento della vegetazione alla segnaletica: sono interventi certamente minori, ma importanti per mantenere percorribili sentieri di montagna e vallata di interesse escursionistico e turistico.
È importante che queste risorse vadano nelle disponibilità di quei centri più piccoli che con grande attenzione e impegno contribuiscono a mantenere vive queste fondamentali arterie verdi del nostro territorio.

Una mia intervista al Corriere Romagna sul tema delle concessioni demaniali marittime

È difficile commentare le indiscrezioni che escono dal Governo e che sono prive di qualsiasi atto formale rispetto al problema della concessioni delle spiagge. Ho l’impressione che le veline che trapelano servano al Governo per tenere ferme le proteste dei balneari, piuttosto che risolvere i problemi veri.
Sarebbe invece strategico che il Governo andasse in Europa per concordare una linea compatibile con le direttive europee: faccio notare che siamo già in procedura di preinfrazione con rischio concreto di essere denunciati dalla Corte di Giustizia europea. A quel punto non solo i cittadini Italiani pagherebbero una multa salta ma sarebbe il caos totale sulle spiagge italiane.
Cosa fare? Dopo anni di proposte irrealizzabili – comprese quelle dei partiti di governo -, ci sono ora alcuni punti fermi che sono condivisi dalla maggioranza delle forze politiche. Mi riferisco alla necessità di fare i bandi che a parte qualcuno nessuno mette più in discussione.
Il problema è arrivare rapidamente ad una legge quadro nazionale che stabilisca alcuni punti fermi per promuovere i bandi. Mi riferisco in particolare alla salvaguardia delle caratteristiche gestionali delle nostre spiagge fatte da micro e piccole imprese (di conseguenza devono essere messi a bandi piccoli comparti di arenile), la salvaguardia ambientale delle nostre spiagge, la continuità del posto di lavoro e della qualità del lavoro e tutti quegli elementi che possono garantire una gestione qualificata delle nostre spiagge.
Rimane aperto un problema che riguarda l’eventuale indennizzo per il concessionario che non si aggiudica la gara: questo aspetto può essere risolto solo in un confronto con la commissione europea. Ritengo possibile stabilire un valore delle attrezzature che eventualmente passano da una gestione all’altra, mentre è cosa diversa il valore commerciale dell’impresa. La soluzione è quindi in mano al Governo, essendo questa materia di concorrenza. Se non lo facesse, i comuni sarebbero costretti a fare i bandi senza avere una legge di riferimento nazionale e con il rischio che ogni bando sia diverso da comune a comune.
Bene fa la nostra Regione Emilia-Romagna a mettere in campo tutti gli sforzi necessari alla risoluzione del problema, consapevoli comunque che la materia spetta al Governo.
Ne ho parlato oggi con il Rimini • Corriere Romagna, che ringrazio per l’attenzione e la sensibilità ai temi impattanti per i nostri territori e la nostra comunità.

Deliberate dalla regione le risorse a sostegno del progetto relativo ai Viaggi della Memoria

C’è anche una scuola di Rimini tra quelle che nel 2024 riceveranno fondi per i Viaggi della Memoria promossi dall’Assemblea legislativa

Petitti: “Ulteriori risorse per permettere agli studenti di visitare i luoghi simbolo della storia del ‘900. Fondamentale investire su giovani e formazione”

 

L’Istituto Comprensivo Statale “Centro Storico” di Rimini, insieme ad altri cinque istituti emiliano-romagnoli, potrà usufruire nel 2024 dei fondi destinati ai Viaggi della Memoria dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, per un progetto sulla Prima guerra mondiale in collaborazione con l’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea della provincia di Rimini con visita a Redipuglia, Monte Sei Busi, San Michele e Trieste.

Con l’assestamento di bilancio, infatti, l’Assemblea legislativa ha assegnato ulteriori risorse al bando Viaggi edizione 2023 per lo scorrimento della graduatoria, portando lo stanziamento complessivo per l’edizione in corso a quasi 530mila euro andando a coinvolgere 34 istituti emiliano-romagnoli. Quindi, oltre ai 28 beneficiari individuati in sede di prima valutazione, le altre sei scuole potranno partire nel 2024 con il contributo dell’Assemblea legislativa per i Viaggi della Memoria e i viaggi attraverso l’Europa.

«L’Assemblea legislativa investe sui giovani – commenta la presidente Emma Petitti –. La scuola è fondamentale per trasmettere la memoria della nostra comunità e su questo un punto di vanto è rappresentato sicuramente dal bando “Viaggi della Memoria e Viaggi attraverso l’Europa” che ogni anno consente a migliaia di studenti e studentesse dell’Emilia-Romagna di visitare i luoghi simbolo della Memoria e dell’Europa. Questo bando, rivolto alle scuole dell’Emilia-Romagna, ha l’obiettivo di diffondere una cultura di memoria e di pace, lo sviluppo della cittadinanza attiva e far conoscere la storia dell’integrazione europea. Dal 2020 al 2024, sono stati stanziati più di 2 milioni e mezzo di euro per progetti che hanno coinvolto centinaia di scuole e circa 18 mila ragazzi e ragazze in tutta l’Emilia-Romagna»

«Continueremo a sostenere gli Istituti storici provinciali in un progetto speciale per la celebrazione dell’80° Anniversario della Liberazione che si snoderà anche nel 2025 – aggiunge Petitti – e l’Assemblea sta lavorando alla predisposizione dell’edizione 2024 del bando, che uscirà nei prossimi giorni, per progetti da realizzare nel 2025».

 

 

Il bilancio dei cinque anni di mandato regionale sulle politiche di genere

Politiche di genere, il bilancio di Petitti: “A Rimini 8 case di rifugio e 2 strutture per uomini maltrattanti”

Rimini è la provincia che cresce di più come servizi, ora terza per posti letto in regione, con più di 25 mila notti di ospitalità complessive

Politiche di genere, il bilancio dei cinque anni di mandato regionale. In provincia di Rimini 8 case rifugio, 3 centri antiviolenza e 2 strutture per uomini maltrattanti. Arrivati a 37 i posti letto per ospitare donne vittime e minori. Oltre un miliardo investito in regione, +24,5% nell’ultimo triennio.

 

Petitti: “Rimini è la provincia che cresce di più come servizi, ora terza per posti letto in regione, con più di 25 mila notti di ospitalità complessive”

“Un investimento esponenziale in servizi e progetti che ha portato Rimini – sottolinea la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Emma Petitti –  ad essere la terza in regione per numero di posti letto nelle case rifugio e un riconosciuto punto di riferimento nel contrasto alla violenza e nel trattamento per gli uomini maltrattanti”.

In cinque anni di mandato la Regione Emilia-Romagna ha investito più di un miliardo di euro, con un +24,5% solo nell’ultimo triennio. A certificarlo il Bilancio di genere 2022 pubblicato online proprio in questi giorni.

Nel territorio riminese – ricorda Petitti – questo si è trasformato in un potenziale di crescita lungo tre assi – servizi, reti territoriali, eventi culturali – che hanno aumentato non solo il contrasto alla violenza, ma anche lo sviluppo di una cultura di genere attraverso iniziative nelle città e nelle scuole. Quello dell’incremento dei posti letto è forse il dato più evidente, anche perché spesso l’ospitalità reale è andata anche oltre i 37 posti letto, arrivando anche a 45 in particolari situazioni di emergenza. Una parte importante quella dei servizi, ma più in generale è sul rispetto dei diritti che si sono concentrati i progetti e gli investimenti della Regione Emilia-Romagna”.

 

Incontro con Giuseppina Cassone, nuova Prefetta di Rimini

Nella mattinata odierna, il prefetto Giuseppina Cassone ha ricevuto, presso il Palazzo del Governo, la visita della Presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, Emma Petitti.

Il colloquio, svoltosi all’insegna della massima cordialità, è stato occasione per un primo confronto tra Regione e Prefettura, con particolare riguardo alla condivisione delle reciproche conoscenze del territorio possedute da ciascuna delle due istituzioni, nonché su alcune tematiche di interesse in vista di futuri approfondimenti ed analisi.

“Siamo pronti a fare la nostra parte – sottolinea la presidente Petitti – mettendo a sistema in maniera proficua i rispettivi ruoli possiamo rafforzare il coordinamento e il rapporto tra Stato, Regioni e Comuni. E il ruolo della prefettura è fondamentale. Auspico che quella odierna sia solo la prima di una serie di occasioni di confronto e lavoro”.

Il prefetto ha ringraziato per la gradita visita, ribadendo il proprio compiacimento per essere stata destinata alla provincia di Rimini, splendido territorio di confine che abbraccia lidi, pianure ed alture, fungendo da eccezionale cornice a reperti e testimonianze di grande interesse storico nonché ad un vivacissimo tessuto sociale ed economico.

“Sono certa – commenta il prefetto – che non mancheranno le occasioni per una proficua cooperazione tra la Regione e la Prefettura di Rimini. Al giorno d’oggi, infatti, le istituzioni sono sempre più chiamate ad una risposta corale e multilivello alle necessità ed ai bisogni che provengono dai territori” – conclude Cassone.

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La consegna del Codice Ristretto nel carcere di Rimini e la visita al CEC di Montefiore Conca

Petitti: “Regione protagonista di un processo che guarda alla tutela e al rispetto della dignità delle persone detenute”

 

Ieri stato consegnato nel carcere di Rimini e nelle strutture di tutta la Regione il CODICE RISTRETTO, una guida sui percorsi alternativa alla detenzione carceraria, a tutti i detenuti. L’obiettivo di questa iniziativa curata dal Garante dei detenuti della Regione Emilia-Romagna, Roberto Cavalieri, è aiutare il detenuto a districarsi nel complicato sistema dei percorsi esterni al carcere (liberazione anticipata, lavoro esterno, permessi speciali, affidamento in prova, detenzione domiciliare, semilibertà ecc.).

A consegnarlo ai detenuti nel carcere di Rimini la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti con la consigliera regionale Nadia Rossi, il garante locale Giorgio Galavotti, oltre ad Annalisa Calvano, Susanna Megna e Martina Montanari della Camera penale, l’imam Mauro Ballabio e Viola Carando della Caritas.

La presidente dell’Assemblea legislativa regionale Emma Petitti, dal carcere di Rimini, ha ribadito l’impegno della Regione Emilia-Romagna su questi temi: “La Regione Emilia-Romagna vuole essere protagonista in questo processo che guarda alle tutele dei più deboli: diventa quindi fondamentale fornire ai detenuti strumenti utili a informarsi su quelli che sono i percorsi alternativi al carcere. Sappiamo, ad esempio, quanto i progetti di inclusione lavorativa possano apportare benefici concreti a ogni livello, per creare le condizioni affinché la persona possa costruirsi un progetto di vita. Solo attraverso percorsi che mirano alla rieducazione possiamo poi pensare di contribuire in modo efficace a risolvere una condizione, come quella del sovraffollamento, che mina soprattutto la dignità e la qualità di vita di chi si trova in carcere”.

 

Il giorno successivo sono stata insieme al Garante regionale dei detenuti, Roberto Cavalieri, alla Casa “Madre del Perdono” a Montefiore Conca dove la Comunità Papa Giovanni XXIII porta avanti un progetto per la rieducazione dei detenuti e offre loro un percorso educativo in una dimensione di casa e di famiglia.
Attualmente sono ventisei le persone ospitate in struttura, tra cui due donne; con loro ho avuto modo di avere un bellissimo confronto, coinvolgente ed emozionante. Storie di errori, che toccano nel profondo e testimoniano il forte desiderio di rivincita e reinserimento.

Il mio pensiero sulla candidatura di Michele de Pascale a presidente della regione

Michele de Pascale sarà il candidato presidente della Regione Emilia-Romagna per la coalizione di centrosinistra alle elezioni regionali che si svolgeranno nel prossimo autunno.
Con Michele abbiamo condiviso percorsi politici e anche momenti importanti di vita amministrativa, ciascuno nei propri ruoli.
Un amministratore pragmatico, concreto, che ha sempre saputo interpretare i bisogni della propria comunità e tradurli in azioni concrete.
Sono certa che saprà farlo anche per la nostra amata Emilia-Romagna.
In bocca al lupo a lui e a tutti noi!