Alla ‘cena dei pescatori’ a San Giuseppe al Porto a Rimini, bel momento di comunità

E dopo due anni in cui non è stato possibile ritrovarsi alla consueta cena a San Giuseppe al Porto, quest’anno eravamo in tantissimi.
La ‘cena dei pescatori’, resa possibile dall’impegno di tanti volontari e il cui incasso sarà devoluto all’AVSI, associazione di Volontariato Internazionale.
Una bella serata.
Grazie a chi lo ha reso possibile. 🌹

Oggi a ‘Casa Cervi’ per l’arrivo dell’opera “Morire per amore”

Insieme ad Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Alcide Cervi abbiamo inaugurato l’arrivo dell’opera ‘’𝗠𝗼𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗺𝗼𝗿𝗲”, di Roberto Sebastian Matta, nella Sala Cocconi di Casa Cervi.
L’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna e la Giunta regionale hanno fortemente sostenuto il trasferimento di quest’opera a Casa Cervi, tenendo fede a uno dei principali obiettivi istituzionali che consiste nel promuovere e valorizzare arte e cultura e offrendo al tempo stesso importanti spunti di riflessione. ‘Morire per amore’ è la dimostrazione di come attraverso le immagini si possa condannare la violenza delle dittature e contribuire a una maggiore comprensione della nostra storia. La Memoria e la cultura come tratti distintivi del nostro lavoro quotidiano, come valori civili e morali. Il trasferimento dell’opera in questa prestigiosa sede è stato possibile grazie alla proficua collaborazione con l’Anpi di Bologna, proprietaria del quadro, la Provincia di Reggio Emilia e Casa Cervi.

A Rimini alla seduta del consiglio comunale dedicata alla Giornata della Memoria

Grazie al Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad e alla Presidente del Consiglio comunale Giulia Corazzi per l’invito. È stato per me un onore partecipare al consiglio comunale di Rimini dedicato alla #giornatadellamemoria, un momento per ricordare e ancora di più per riflettere.
#Ricordare per tenere sempre viva la capacità critica di confrontarsi con il nostro passato collettivo e non cedere alla tentazione dell’oblio.
La memoria, come ci insegna Alessandro Barbero, non è una successione cronologica di fatti e la loro interpretazione; la memoria è invece un collante che unisce le comunità, che le connette con le generazioni precedenti in modo da “NON DIMENTICARE”, perché le amnesie collettive diventano colpi di spugna sulle pagine meno nobili del proprio passato.
E Rimini è uno dei Comuni della nostra Regione da sempre tra i più impegnati nei progetti della memoria. Quando nei primi anni Duemila fu presentata in maniera condivisa una proposta di legge per istituire la Giornata Della Memoria si volle costruire un presidio di memoria collettivo contro l’usura del tempo visto che, con l’inevitabile scomparsa della generazione di chi aveva vissuto sulla propria pelle l’Olocausto, c’era il concreto rischio che una delle pagine più dolorose della storia dell’umanità sparisse insieme al ricordo dei sopravvissuti lasciando così il passo a ricostruzioni false e calunniose.
Ce lo ha insegnato Elie Wiesel: “Dobbiamo ricordare perché quello che è successo può succedere di nuovo”. Commemorare, perciò, non è vuota retorica, ma difendersi dalla tentazione dell’oblio figlio della noia. Ricordare significa impedire che distruggendo la memoria si distruggano le basi della nostra comunità democratica condivisa, lasciando spazio a un relativismo storico in cui tutto ha lo stesso diritto di cittadinanza: dove la vittima è guardata con più sospetto del carnefice e dove il carnefice può trovare l’assoluzione nell’ignobile richiamo dell’ ‘obbedivamo solo agli ordini’.
Basta andare a rivedere gli atti del processo a Erick Priebke, uno dei criminali responsabili della strage alle Fosse Ardeatine. Siamo già alla fine degli anni ’90: eppure nelle aule di giustizia abbiamo sentito riecheggiare le stesse false giustificazioni sentite a Norimberga nel processo ai gerarchi nazisti responsabili della Shoah, e in Israele nel processo Eichmann. “Obbedivamo a degli ordini”, come che la vita umana fosse un numero, una pratica da “evadere” con celerità ed efficacia.
Prima ancora che nelle aule di tribunale il NO al giustificazionismo viene dalle parole di una grande intellettuale del secolo scorso: Annah Arendt che nel suo “La banalità del male” ci ammonisce su come sia semplice, in nome della “serena quotidianità” trasformare una società efficiente in una fabbrica di morte e come a guidare questi processi fanatici basti non un superuomo, ma un “omino piccolo piccolo” come la Arendt definisce lo stesso Eichmann.
L’importanza della memoria come esercizio collettivo da fare quotidianamente e sinceramente ce lo ricordano ogni giorno due delle ultime testimoni viventi (e sopravvissute) della SHOAH: Edit Bruck e la senatrice Liliana Segre.
Da quest’aula, assieme a voi, vorrei ringraziare queste due grandi donne per l’impegno quotidiano che mettono, nonostante l’età, nel difendere il tessuto democratico della nostra comunità.
Per l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna è stato un onore ospitare Edith Bruck, la scorsa settimana, come protagonista di una delle iniziative che abbiamo organizzato in occasione della Giornata della Memoria. Per oltre dieci giorni, infatti, grazie alla collaborazione di tanti, la sede dell’ Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna a Bologna si è trasformata nel ‘Palazzo della memoria’ ospitando numerose iniziative: tra queste una mostra sulla scrittrice Laura Orvieto che è ancora visitabile, un reading teatrale su Arpad Weisz, la proiezione del documentario dedicato alla visita ad Auschwitz da parte del Cardinale Matteo Maria Zuppi e da Francesco Guccini, la presentazione di un importante volume (questa sarà proprio il 27 gennaio) sulla musica e i musicisti nei lager nazisti.
Studenti, docenti e semplici cittadini hanno avuto a disposizione un luogo dove rigenerare il proprio impegno civile e sociale all’insegna proprio di quel NO all’oblio che è il filo conduttore di questo pensiero, l’ossessione civile per la ‘memoria’, perché la posta in ballo è alta: è la differenza tra una società inclusiva e una società che cerca capri espiatori su cui scaricare colpe che sono sue.
Domenica insieme all’assessora Francesca Mattei, al Sindaco e alla Presidente Corazzi, abbiamo inaugurato al Museo della città alla responsabile delle attività educazione alla Memoria abbiamo inaugurato la mostra ’Auschwitz-Birkenau 1940-1945. Campo di concentramento e centro di messa a morte’, curata da Laura Fontana. e dal Mémorial de la Shoah di Parigi. E insieme al Comune di Rimini sono stati organizzati in questi anni tanti viaggi per centinaia di ragazzi e ragazze che hanno visitato luoghi simbolo delle tragedie del ‘900.
E allora, per contrastare questa deriva non dobbiamo mai dimenticare l’insegnamento della senatrice a vita, #LilianaSegre:
“L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza”.

A Rimini all’inaugurazione della mostra ’Auschwitz-Birkenau 1940-1945′

Insieme al Sindaco del Comune di Rimini Jamil Sadegholvaad, all’assessora Francesca Mattei, alla Presidente del consiglio comunale Giulia Corazzi e alla responsabile delle attività educazione alla Memoria Laura Fontana. abbiamo inaugurato la mostra ’Auschwitz-Birkenau 1940-1945. Campo di concentramento e centro di messa a morte’, curata insieme al Mémorial de la Shoah di Parigi.
La #memoria come valore civile e identitario. La memoria come impegno concreto rivolto alle giovani generazioni. La memoria, perché certe atrocità non si ripetano mai più.
Il lavoro dell’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna insieme ad Enti locali e associazioni per la #giornatadellamemoria.

In regione la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative

L’Assemblea legislativa ospita a Bologna l’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. Il Coordinatore della Conferenza, Roberto Ciambetti: “Il lavoro delle Assemblea si concentra su temi che stanno a cuore ai cittadini”. La vicecoordinatrice Emma Petitti: “Forte impegno sulla parità e contro le discriminazioni di genere”

“Crediamo che serva tenere alta l’attenzione sul tema dei diritti: diritto al lavoro, diritti sociali e difesa delle donne dalle disparità, dalle discriminazioni e dalle violenze. Crediamo fortemente a un confronto sul tema delle Pari opportunità e pensiamo che l’Emilia-Romagna possa offrire, partendo da quanto fatto, un contributo di esperienze e azioni positive”.

È un messaggio di impegno civile quello che Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa regionale, ha lanciato in occasione della tappa emiliano-romagnola dell’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome riunitasi a Bologna. Emma Petitti, vicecoordinatrice della Conferenza con delega alle Pari opportunità, ha voluto sottolineare come “l’allargamento della sfera dei diritti è un fatto positivo per tutta la comunità, in grado di rafforzarla e renderla più coesa”.

Apprezzamento per la tappa bolognese della Conferenza è stato espresso anche da Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto e coordinatore della Conferenza. “Ringraziamo l’Emilia-Romagna e la presidente Petitti per questa appuntamento”, ha affermato Roberto Ciambetti, che ha ricordato anche come “in questi anni le Assemblee legislative hanno legiferato molto su temi che stanno a cuore ai cittadini”.

Il sottosegretario alla presidenza della giunta della Regione Emilia-Romagna, Davide Baruffi, ha portato il saluto del presidente Stefano Bonaccini e dell’esecutivo regionale, invitando a una collaborazione ancora stretta tra Assemblee legislative, giunte regionali e sistema delle autonomie locali nell’interlocuzione con governo e Parlamento in vista dell’importante stagione di riforme istituzionali e costituzionali che il Paese sta vivendo.

Presentato in regione ‘FRAMMENTI’, un bellissimo libro di Stefano Glinianski

Mi onora profondamente che l’ Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna sia da sempre attenta a promuovere momenti di condivisione e di #arte, che ci ricordano mondi che possono solo all’apparenza risultare distanti, ma che appartengono intimamente a ciascuno di noi, alla nostra sensibilità, a quello che possiamo fare per lasciare una traccia che vada a migliorare la vita del prossimo.
Oggi lo facciamo con la bellezza di un libro di Stefano Glinianski, dal titolo Frammenti, una raccolta fotografica realizzata dall’Autore durante le varie missioni effettuate nel Sud del Mondo, che nei volti, nei colori, nella vivacità delle immagini, ci avvicina al senso più profondo dell’#umanità e ci rende tutti e tutte partecipi di un’unica storia.

Fino al 27 gennaio l’Assemblea legislativa diventa il ‘palazzo della memoria’

Da oggi al 27 gennaio la sede dell’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna diventerà il “palazzo della memoria” con la programmazione ampia di eventi che spaziano dall’esposizione, al teatro passando per la proiezione di film-documentari e la presentazione di libri. Un impegno importante per affermare il ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati nei campi nazisti. Coltivare la #memoria, ricordare e sensibilizzare affinché fenomeni così tragici e indescrivibili non si ripetano mai più.
Particolare attenzione è rivolta agli studenti delle scuole regionali per trasmettere il valore della memoria alle nuove generazioni con la speranza che possano farne tesoro e passare a loro volta il testimone.
Preziosa poi la collaborazione con altre realtà del territorio impegnate costantemente in progetti di divulgazione, formazione e istruzione legati alla storia e alla memoria contro ogni forma di discriminazione.
In questa prima giornata abbiamo avuto l’occasione di ricordare due importanti figure come quelle di #LauraOrvieto, a cui è dedicata la mostra curata da Caterina Del Vivo, in collaborazione con il Museo Ebraico di Bologna, e di #ArpadWeisz grazie al reading realizzato dalla compagnia faentina Menoventi

A Mondaino (RN) in visita alla “RiBo 104 Dimora d’Arte”

Oggi insieme al sindaco di Mondaino Massimo Giorgi ho avuto il piacere di fare visita ad 𝐀𝐦𝐛𝐫𝐨𝐠𝐢𝐨 𝐁𝐨𝐫𝐬𝐚𝐧𝐢 e alla moglie 𝐃𝐚𝐧𝐢𝐞𝐥𝐚 𝐑𝐢𝐠𝐨𝐭𝐭𝐢, titolari della 𝑹𝒊𝑩𝒐 104 𝑫𝒊𝒎𝒐𝒓𝒂 𝒅’𝑨𝒓𝒕𝒆.
Un luogo molto bello e curato, pensato per ospitare mostre ed esposizioni di artisti. Mi hanno raccontato di un progetto legato al tema della violenza contro le donne, rispetto al quale li ho incoraggiati ad andare avanti, perché anche la cultura può coniugarsi con l’impegno sociale.

Ho portato il mio saluto al congresso provinciale della Cgil di Rimini

Al XIX congresso provinciale della Cgil Rimini. Una comunità di donne e uomini che insieme lottano e lavorano per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e per la dignità del Lavoro.

Il mio intervento

È un piacere per me poter fare un saluto al XIX Congresso della CGIL di Rimini. Tutelare le lavoratrici ed i lavoratori e battersi affinché i diritti vengano garantiti rappresenta in questo momento storico quanto mai necessario per affermare un importante diritto costituzionale: il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto (art 4 Costituzione). Un monitoraggio necessario per prendere di nuovo piena coscienza di battaglie non solo a noi care, ma necessarie, che comprendono lavoro, pensioni, povertà, imprese e sviluppo energia e ambiente. Il Governo Meloni ha predisposto una manovra inadeguata e iniqua che accrescerà ulteriormente la crisi economica e sociale. Cosa non va della manovra:

  • Taglio del cuneo fiscale insufficiente a difendere il potere d’acquisto dei salari e degli stipendi.
  • Taglio indiscriminato del reddito di cittadinanza (lo perderanno 660mila persone).
  • Allargamento divario tassazione tra lavoratori dipendenti e autonomi
  • Aumenti esigui delle pensioni minime, ben lontani dalle promesse elettorali.

Proposte alternative:

  • Salario minimo, equo compenso.
  • Taglio strutturale del cuneo fiscale.
  • Potenziamento della 14ª pensionistica.
  • Misure contro precarietà.
  • Potenziamento assegno unico.
  • Riforma reddito di cittadinanza e introduzione reddito alimentare.
  • Eliminazione dei contratti pirata.

È una manovra discriminatoria perché non aggiornando la spesa all’andamento dell’inflazione finisce per ridurla su interventi e settori fondamentali, lascia più indietro le persone con maggior difficoltà perché non interviene minimamente sul lavoro povero. Bisogna portare all’attenzione il tema della precarietà del lavoro, ancora troppi giovani, e meno giovani, vivono con una precarietà contrattuale tale da non potersi permettere di intravedere un futuro. La stabilità per le nuove generazioni non può essere considerata così inarrivabile, è la stessa società che perde di credibilità, oltre a perdere i migliori talenti che spesso decidono di andare all’estero per poter fare carriera. È una battaglia che va ripresa e portata avanti, visto che veniamo da anni dove l’ascensore sociale è fermo e l’aumento dei salari è tra i più bassi d’Europa, se non addirittura con un segno meno, da trent’anni a questa parte.

Inoltre, senza un reale dialogo con i sindacati il Governo cerca di fare cassa sulle pensioni del ceto medio con tagli dell’indicizzazione, colpendo i lavoratori in un momento in cui benzina e gasolio sono fuori controllo e l’aumento dell’inflazione non risparmia nessuno, con un crollo del potere d’acquisto di stipendi e pensioni. E questo è davvero preoccupante.

Opzione donna è stata prorogata, ma è stata ridotta la platea di accesso inserendo una riduzione di un anno per figlio e il limite massimo di due anni per delle specifiche categorie: caregiver, invalide almeno al 74% licenziate o dipendenti da aziende con tavoli di crisi. Vincoli legati ai figli e dunque non valida per tutte le donne. Il tema sulle condizioni delle donne e la loro evoluzione nel campo del lavoro, resta tra i più difficili e complessi da dibattere, tenendo conto che la reale parità non è stata ancora compiuta e sono ancora tanti i passi in avanti da fare. L’obiettivo principale è promuovere l’opportunità per le donne di ottenere un lavoro dignitoso in condizioni di libertà, equità e sicurezza.

Le donne hanno ancora un carico di lavoro familiare troppo importante e spesso si vedono costrette a rassegnare le proprie dimissioni pagando in termini di carriera o di salario. Se guardiamo ad esempio al numero complessivo delle risoluzioni consensuali nel 2021 in Emilia-Romagna vediamo che hanno riguardato in prevalenza lavoratrici madri, 3372 provvedimenti, un numero che è di tanto superiore ai lavoratori padri, 1774 provvedimenti.

L’idea che la cura della prole, così come dei genitori anziani, sia principalmente in capo alle donne è un retaggio culturale ancora particolarmente radicato nel nostro contesto socio-culturale.

L’auspicio che ci possa essere una sostanziale inversione di rotta ha bisogno di interventi forti: dal cambiamento di mentalità interno alle famiglie, al miglioramento di tutta quella rete di servizi per l’infanzia, per la disabilità e per gli anziani, attraverso la quale le donne possano davvero accedere alle pari opportunità.

Il cambio di prospettiva si dovrebbe manifestare sotto ogni punto di vista, partendo dall’eliminazione del gender pay gap che rappresenta una delle principali forme di discriminazione e di mancata valorizzazione del lavoro femminile. Perché se lo stipendio della donna è inferiore a quello dell’uomo, come del resto il ruolo, il lavoro ‘sacrificabile’ sarà sempre quello della madre rispetto a quello del padre, con la conseguente futura difficoltà di reintegro nel mondo del lavoro e una pensione che sarà coperta solo parzialmente.

La strada da fare è ancora tanta e le Istituzioni hanno il dovere di promuovere i cambiamenti strutturali necessari a conseguire una reale uguaglianza di genere ed emancipazione femminile, evitando qualsiasi forma di marginalizzazione della donna a supporto di una crescita condivisa e un lavoro dignitoso.

L’Assemblea legislativa è da sempre in prima linea nella tutela e salvaguardia del lavoro che rappresenta per l’Emilia-Romagna una grande forza propulsiva e di rinnovamento. La Regione ha sempre investito sul lavoro attraverso il finanziamento di diversi progetti, aumentando così l’opportunità di un’occupazione stabile e sostenendo forme di autoimprenditorialità.

In questo determinato contesto la collaborazione con la rete dei servizi sociali, che favoriscano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, rappresenta il motore essenziale per la partecipazione attiva delle donne nel mercato del lavoro.

 

A Rimini in visita alla Fondazione San Giuseppe

Ho fatto visita alla Fondazione San Giuseppe per l’Aiuto Materno e Infantile ONLUS di Rimini, storica realtà del mondo della solidarietà sociale.
È stata l’occasione per approfondire nel dettaglio tutte le attività della fondazione, dalla viva voce degli operatori, della presidente 𝐏𝐚𝐨𝐥𝐚 𝐁𝐞𝐧𝐳𝐢 e della direttrice 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐧𝐚 𝐅𝐚𝐛𝐛𝐫𝐢, che ringrazio per l’ospitalità e la cortesia .
Viviamo una fase storica molto complicata, anche per settori quali la sanità e l’assistenza sociale; in questo contesto, la sinergia tra i servizi territoriali pubblici e le realtà private del settore può davvero rappresentare uno straordinario valore aggiunto per rispondere a bisogno ed esigenze sempre crescenti.